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Messina: indagine Genovese, fondi esteri e operazioni immobiliari per eludere sequestri

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Palermo, 23 nov. (AdnKronos) - Fondi esteri per un ammontare di oltre 16 milioni di euro schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Life Bermuda Ltd e complesse operazioni immobiliari per frodare il fisco ed eludere il possibile sequestro dei beni. E' quanto emerge dalle indagini del Comando provinciale della Guardia di finanza di Messina che hanno portato al sequestro di beni di beni per un valore di oltre 100 milioni di euro a Francantonio Genovese, al figlio, neo eletto deputato regionale, Luigi, e ai suoi più stretti familiari. L'accusa è di riciclaggio, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta di beni e i sigilli sono scattati per società di capitali, conti correnti, beni mobili ed immobili, e azioni. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Messina, Salvatore Mastroeni. Le indagini dei finanzieri del Comando provinciale di Messina, coordinati dalla locale Procura, hanno permesso di scoprire fondi esteri per un ammontare di oltre 16 milioni di euro, schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Life Bermuda Ltd. Fondi in parte transitati in un istituto bancario di Montecarlo e intestati a una società panamense (Palmarich Investments) controllata da Francantonio Genovese e dalla moglie Chiara Schirò e in parte (per oltre 6 milioni ) trasferiti in contanti in Italia direttamente a Genovese attraverso spalloni e resi così irrintracciabili. Agli investigatori Francatonio Genovese ha riferito che il denaro era del padre, ma, spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle, le verifiche sui redditi di Francantonio e del padre, Luigi, "non consentivano di considerare compatibile tale patrimonio con le entrate dichiarate. Da qui la contestazione di riciclaggio per denaro derivante da reato, quantomeno da evasione fiscale".

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