Mafia: tenta estorsione ma commercianti si ribellano, un arresto a Palermo
Palermo, 2 dic. (AdnKronos) - Duecento euro per ogni stand da versare a Pasqua per contribuire al mantenimento delle famiglie dei detenuti. Tanto avrebbe richiesto ai commercianti del mercato ortofrutticolo di Palermo Salvatore Ciancio, 39 anni, raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del capoluogo siciliano, Filippo Serio, su richiesta dei sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia, Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Roberto Tartaglia, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. I fatti contestati a Ciancio risalgono allo scorso aprile, quando l'uomo si presentò davanti a diversi negozianti del mercato ortofrutticolo chiedendo 200 euro. Una richiesta che l'uomo avrebbe reiterato a distanza di pochi giorni, ripresentandosi davanti ai commercianti e minacciandoli di eventuali ritorsioni in caso di eventuale rifiuto a piegarsi alla richiesta di pizzo. L'uomo, però, non aveva fatto i conti con la reazione delle sue vittime che hanno fatto fronte comune e hanno denunciato alla Squadra mobile le richieste estortive. "Ciancio - spiegano gli investigatori della Polizia - ha diversi precedenti penali per la partecipazione a un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e di altri gravi reati contro il patrimonio commessi ai danni di istituti di credito delle Regioni del Nord Italia. Il suo curriculum criminale si arricchisce per la comprovata vicinanza ad ambienti mafiosi, essendo già stato coinvolto nelle indagini che hanno riguardato il mandamento mafioso Pagliarelli ed è risultato vicino anche al mandamento Brancaccio e alla famiglia Acquasanta", nel cui territorio ricade il mercato ortofrutticolo.