Migranti: nella Diocesi di Milano 13,4% cittadini stranieri
Milano, 12 gen. (AdnKronos) - Il 13,4% dei cittadini presenti sul territorio della Diocesi di Milano sono stranieri. E il 40% dei nuovi nati hanno almeno un genitore non italiano. Sono alcuni dei dati presentati dalla Diocesi di Milano, che ha annunciato l'apertura di un sinodo sulla vita in parrocchia con fedeli di origini diverse. "Non sappiamo a quale esito giungeremo. Ma ci aspettiamo che questo percorso arricchisca la chiesa ambrosiana della gioia delle fede, che nostri fratelli venuti da altri continenti sono forse più capaci di esprimere di certi milanesi antichi", ha detto l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, presentando il sinodo minore 'Chiesa dalle genti', che lo stesso arcivescovo aprirà domenica 14 gennaio alle 16 con una celebrazione nella Basilica di Sant'Ambrogio. "E allo stesso tempo ci auguriamo che i milanesi non si facciamo paralizzare dalle novità portate dalla globalizzazione e si rammentino che i loro progenitori, nel primo secolo dell'anno mille, seppero fondare un comune autonomo capace di sfidare il grande impero". Monsignor Delpini ha sottolineato che "il futuro che sta nascendo non lo conosciamo, ma la situazione che viviamo dà dei segnali macroscopici circa la composizione sempre più multietnica delle nostre comunità cristiane. Per questo, mi è sembrato urgente, tra i tanti temi, iniziare proprio ad affrontare questo, attraverso un sinodo, il cui senso non è trovare ricette per risolvere dei problemi ma avviare una consultazione capillare che cerchi di rispondere alla domanda: come sarà il volto della Chiesa di domani? Quali cambiamenti saranno necessari per quando riguarda il modo di vivere la testimonianza cristiana, in un contesto demografico nuovo, all'interno anche di un modo diverso di vivere l'esperienza lavorativa?". L'arcivescovo di Milano ha precisato che "non sarà un sinodo sui migranti ma una rilettura su dove lo spirito di Dio sta conducendo questa Chiesa e su come essa deve cambiare perché tutti si sentano partecipi della stessa comunità".