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Strage Erba: no incidente probatorio, prove certe, già spesi 173mila euro

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Milano, 30 gen. (AdnKronos) - La Corte d'appello di Brescia ha respinto, dichiarandola "inammissibile", la richiesta di incidente probatorio su alcuni reperti avanzata, tramite i difensori, da Olindo Romano e Rosa Bazzi, la coppia condannata all'ergastolo per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006. Tra gli esami richiesti l'analisi di alcuni capelli trovati sulla felpa del piccolo Youssef, un accendino trovato sul pianerottolo dell'appartamento in via Diaz, l'analisi del giaccone di tre delle vittime, tracce di sangue e impronte, mai attribuite, e ora analizzabili con tecniche moderne. In quella strage, per la quale sono stati condannati in via definitiva i coniugi Romano, morirono sotto i colpi di spranga e coltello, Raffaella Castagna, il figlio Youssef di soli due anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini. Nel provvedimento la corte spiega che gli accertamenti chiesti non sono in grado di ribaltare il giudizio di colpevolezza. "La richiesta di incidente probatorio - si legge nella decisione dei giudici - deve ritenersi funzionale ad una, seppure futura ed eventuale, richiesta di revisione, tale richiesta deve essere, seppur in astratto, rigorosamente orientata e in grado di scardinare le prove già acquisite". Nel novembre scorso gli stessi giudici della Corte d'appello di Brescia avevano acconsentito all'analisi dei nuovi reperti ora, invece, arriva il cambio di orientamento con la dichiarazione di inammissibilità perché "la richiesta fondata su assunzioni di prove connotate da carattere esplorativo non può che apparire incompatibile con la natura del giudizio di revisione". Le difese non avrebbero neanche prospettato "quale sarebbe la valenza di tali accertamenti richiesti, rispetto al materiale probatorio che è stato preso in esame ai fini della condanna". Accertamenti che avrebbero un costo di circa 50mila euro, da sommare ai quasi 173mila euro spesi solo per il processo di primo grado.

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