Mafia: blitz Palermo, un panettiere a capo famiglia Monreale
Palermo, 11 giu. (AdnKronos) - Decimata dagli arresti la famiglia mafiosa di Monreale si riorganizzava. Nuovi vertici e nuovi assetti determinati nell'arco di pochi mesi dopo le operazioni dei carabinieri 'Quattropuntozero' e 'Montereale', che avevano colpito il mandamento San Giuseppe Jato e la stessa famiglia di Monreale, tra marzo e ottobre 2016, con un raffica di arresti. E' quanto emerge dall'operazione condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Monreale che ha portato stamani all'arresto di sei persone, ritenute a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata. I militari hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dal gip di Palermo su richiesta della Procura distrettuale antimafia. In carcere sono finiti Sergio Damiano, 48 anni, panettiere, ritenuto dagli investigatori reggente della famiglia di Monreale, è nipote di Settimo Damiani (morto), capo dell'organizzazione mafiosa monrealese prima dell'avvento dello storico boss Giuseppe Balsamo; Salvatore Lupo, 30 anni, già reggente della famiglia mafiosa di Monreale, condannato in primo grado lo scorso 24 aprile alla pena di 12 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso. Le manette sono scattate anche ai polsi di Girolamo Spina, 52 anni, personaggio di spicco della famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato, recentemente condannato in primo grado alla pena di 9 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa e altro; Salvatore Billetta, 49 anni, appartenente alla famiglia di Monreale, condannato in primo grado alla pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa e altro; Antonio Alamia, 54 anni, cassiere del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, condannato in primo grado alla pena di 12 anni di reclusione per associazione mafiosa e altro; e Antonino Sciortino, 58 anni muratore. "La famiglia mafiosa di Monreale - dicono gli investigatori dell'Arma - costituisce una delle articolazioni più rilevanti del mandamento di San Giuseppe Jato, anche in considerazione della posizione strategica attesa la vicinanza alla città di Palermo e alle altre famiglie mafiose della provincia palermitana". Le indagini hanno consentito di documentare l'evoluzione degli equilibri all'interno del mandamento di San Giuseppe Jato e della famiglia di Monreale, delineandone l'organigramma.