Mafia: blitz Palermo, così i boss parlavano del nuovo 'Papa'
Palermo, 11 giu. (AdnKronos) - "Nuovo Papa… nuovo Papa a chi mettono? ….. Non hanno nessuno, forse non lo hai capito. L'unico Papa che poteva essere con loro sai chi era? Sergio". Non sapendo di essere intercettati i boss discutevano dei nuovi assetti all'interno della famiglia mafiosa di Monreale. Il 'Sergio' a cui si fa riferimento nell'intercettazione è Sergio Damiani, panettiere, trai sei arresti dell'operazione antimafia 'Nuovo Papa', eseguita oggi dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Monreale. L'uomo, attualmente detenuto per una condanna definitiva a 11 anni di reclusione per associazione mafiosa dopo l'arresto nell'ambito dell'operazione 'Nuovo Mandamento', era già stato individuato come reggente della famiglia mafiosa di Monreale. Alla sua scarcerazione i boss guardavano con ansia. "Il subentro di Damiani nella reggenza della famiglia - spiegano gli investigatori - sarebbe stato particolarmente gradito a Ignazio Bruno, deputato a sostituire Gregorio Agrigento alla reggenza del mandamento della Valle dello Jato anche per il rapporto di lunga e duratura amicizia che lo aveva legato all'esponente della famiglia monrealese". Dalle indagini è emerso anche il ruolo di tutto rilievo assunto da Antonino Sciortino, che per "la sua caratura criminale (già comprovata da una pregressa detenzione nel febbraio del 2002 per fatti di criminalità organizzata di stampo mafioso)", è stato materialmente 'affiliato' alla famiglia di Monreale con l'avallo dei vertici del mandamento di San Giuseppe Jato, manifestato con una formale autorizzazione da parte di Girolamo Spina.