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Lombardia: al carcere di Monza apre l'ufficio per la difesa dei detenuti (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - Tra le mansioni più richieste, oltre alle segnalazioni di disagi da parte dei detenuti, le pratiche che riguardano il rapporto con gli enti della Pa (Inps, Aler, Agenzia delle Entrate) per assicurare che il procedimento relativo a pratiche in materia di pensioni, invalidità, tasse abbia regolare corso. Lo sportello potrà, inoltre, monitorare l'effettivo accesso ai servizi sanitari (prenotazioni esami clinici, somministrazione delle cure) e il regolare svolgimento di corsi e certificazioni scolastiche e professionali. L'iniziativa, illustrata dal difensore regionale della Lombardia, Carlo Lio, è stata avviata grazie a un accordo con il provveditorato dell'amministrazione penitenziaria. Si tratta della seconda apertura, dopo quella nel carcere di Opera (Mi). Quella avviata dal difensore regionale della Lombardia è una delle prime esperienze di sportello aperto da un'istituzione direttamente nel carcere. Molti Paesi europei prevedono una figura di garanzia dei diritti delle persone private della libertà. Scopo dell'Ombudsman è individuare eventuali criticità e, in un rapporto di collaborazione con le autorità responsabili, trovare soluzioni per risolverle, limitando quelle situazioni che generano occasioni di ostilità o che originano reclami da parte dalle persone ristrette. Durante l'incontro alcuni detenuti hanno intervistato il garante, Carlo Lio, per una pubblicazione da loro redatta all'interno del carcere. Attualmente nella casa circondariale di Monza sono presenti 636 persone, di cui 280 stranieri, e 286 con problemi di dipendenze a fronte di una capienza di 604 posti.

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