Aids: Zaia, in Veneto lo preveniamo e lo curiamo rete efficiente, nulla lasciato al caso
Venezia, 23 lug. (AdnKronos) - Dal 1984, i casi di AIDS in Veneto sono stati 3.915, di cui 3.490 segnalati nel Veneto e 306 segnalati da altre Regioni a carico di persone residenti in Veneto. Attualmente in Veneto i casi di AIDS assistiti, tecnicamente definiti “prevalenti”, sono 1.256. I nuovi casi registrati nel 2016 sono stati 40. Dal 1988 sono state invece 13.176 le nuove diagnosi per il virus dell'immunodeficienza umana HIV. Dal 1996, anno dell'introduzione della terapia Highly Active Antiretroviral, è progressivamente calato il numero dei decessi. Questi e molti altri dati compongono i Report Annuali sull'HIV e l'AIDS della Regione del Veneto, realizzati a cura della Direzione Prevenzione, che da anni ha attivato un sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di HIV e AIDS. “Da circa metà degli anni '80 ad oggi – sottolinea il Presidente della Regione Luca Zaia - l'Aids sembra apparentemente essere entrata in una zona d'ombra dal punto di vista mediatico, sicuramente anche grazie ai progressi della medicina, che via via l'hanno avvicinata a caratteristiche di cronicità, con un notevole calo della mortalità. Ciò nonostante il Rapporto della nostra Direzione Prevenzione ci segnala una malattia ancora presente e pericolosa. Per questo la Regione del Veneto non l'ha né dimenticata né sottovalutata: la studia, la previene e la cura con tutta l'attenzione che merita da un sistema sanitario d'eccellenza come il nostro”. “Siamo protagonisti a tutti i livelli – fa notare Zaia – e proprio Il 27 ottobre scorso abbiamo sancito l'intesa in Conferenza Stato-Regioni del Piano nazionale di interventi contro HIV e AIDS - (PNAIDS) che prevede, tra l'altro campagne di informazione e formazione, l'impiego degli strumenti di prevenzione e di interventi finalizzati alla modifica dei comportamenti, la lotta contro la stigmatizzazione, l'estensione dell'uso di terapie efficaci, anche nella prevenzione, con conseguente ricaduta sulla riduzione delle nuove infezioni da HIV e il rispetto dei diritti delle popolazioni maggiormente esposte. Tutte attività che il Veneto ha in essere o in cantiere e che sono riconducibili anche al vigente Piano Regionale di prevenzione 2014-2018”.