Ricerca: Unipd, 15enni a rischio gioco d'azzardo (2)
(AdnKronos) - I due studi analizzano un campione di 20.791 studenti 15enni italiani (dati raccolti all'interno del sistema di sorveglianza nazionale Health Behaviour in School-aged Children). Dall'analisi emerge come le diseguaglianze economiche, sia in un contesto più ampio di regione sia in uno più ristretto di classe scolastica, spingono all'azzardo i giovani. In regioni con maggiori livelli di diseguaglianze di reddito (dove i redditi non sono uniformemente ripartiti su tutta la popolazione) si gioca di più e con maggiore problematicità rispetto alle regioni con una più equa distribuzione dei redditi. Per esempio, se in Campania, Calabria e Sicilia quasi un quindicenne su due ha giocato d'azzardo almeno una volta nella vita (e uno su dieci è già a rischio o problematico), in regioni come la Val d'Aosta e nella provincia di Trento circa uno su quattro ha già avuto delle esperienze di gioco d'azzardo nella vita (con solo il 2% che presenta un gioco d'azzardo a rischio e problematico). Emerge inoltre che i quindicenni che vivono in famiglie più povere (rispetto ai compagni di classe che vivono in famiglie più ricche) hanno quasi 7 volte in più la probabilità di diventare un giocatore d'azzardo a rischio e problematico. Tuttavia, tra questi quindicenni, spicca una quota di “resilienti”: studenti e studentesse che pur provenendo da ambienti più svantaggiati rispetto ai compagni più ricchi incorrono meno in forme a rischio-problematiche di gioco grazie al fatto di avere delle amicizie più sincere e supportive con i pari.