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Sicilia: Busetta, nell'isola 1,7 milioni in condizioni di povertà (3)

AdnKronos
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(AdnKronos) - Una grande mano all'economia siciliana arriverà dall'ulteriore crescita degli investimenti di sostituzione di macchinari e attrezzature (+3,6% dal +3,1% del 2017), incoraggiati dalle agevolazioni fiscali riconfermate o rafforzate dall'ultima legge di bilancio, dall'accresciuta disponibilità delle banche a concedere prestiti e dal basso costo del denaro, dalla necessità di rimpiazzo di equipaggiamenti ormai obsoleti. Per gli investimenti in costruzioni si sconta un incremento del 2,1% (+0,6% nel 2017) ricollegato alla costante progressione degli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica del patrimonio immobiliare, alla discreta rianimazione dell'attività nel comparto della costruzione d'immobili destinati ad attività economiche, nonché alla frenata della tendenza cedente degli investimenti del segmento abitativo. Al contrario, si manterrà parecchio depresso il segmento dei lavori pubblici a causa della vischiosità nell'utilizzo dei fondi europei e della farraginosità dei meccanismi di spesa. Sul versante della produzione tutti i grandi rami di attività segneranno aumenti, sia pure discordanti. Nell'industria in senso stretto il valore aggiunto registrerà un incremento in volume prossimo al 2,2%, in lieve regresso rispetto alla dinamica del 2017 (+2,6%) favorita dall'ottima performance delle esportazioni di manufatti. Per l'agricoltura, silvicoltura e pesca si stima una crescita del 3,2% che recupera una parte del calo precedente (-4,2%). Il valore aggiunto prodotto dal settore delle costruzioni conseguirà un incremento dell'1,8%, dopo l'impercettibile rianimazione segnalata nel 2017 (+0,3%). Nel variegato insieme di attività dei servizi si prevede il proseguimento – con analoga cadenza – della fase di risalita inaugurata due anni fa (+0,7%). “Va chiarito - sottolinea Alessandro La Monica - che nonostante la maggior parte degli indicatori rilevino dinamiche congiunturali positive, gli effetti della crisi sono stati talmente devastanti per il già debole tessuto produttivo siciliano che i benefici sono assolutamente irrilevanti. La crescita del PIL dello 0,9% prevista per il 2018 e dell'1,2% stimata per il 2019, l'occupazione sempre su dinamiche positive sia quest'anno che l'anno venturo, il tessuto delle imprese in crescita di oltre un punto, gli investimenti che viaggiano con incrementi abbondantemente oltre i tre punti – continua La Monica - non sono certo sufficienti ad alleviare una situazione di grave disagio con un pesante tasso di disoccupazione e 250.000 famiglie su un totale di 2 milioni in condizione di povertà assoluta, le 13.300 imprese scomparse, non possono sradicare la percezione che la crisi non è finita”, conclude La Monica.

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