Lombardia: Legambiente, laghi a secco, cambiare coltivazioni
Milano, 21 ago. (AdnKronos) - Il lago di Como è 30 centimetri sotto lo zero idrometrico, vicino al minimo storico per il periodo, il lago d'Idro è "a secco" e il lago d'Iseo può contare sul 15% di riserve idriche. Questa la situazione di alcuni laghi della Lombardia indicata da Legambiente Lombardia, secondo cui la causa del livello dei laghi non è la siccità estiva, ma l'impiego di acqua per le coltivazioni di mais. "I dati dei pluviometri -spiega Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia- raccontano un'altra storia: quella del 2018 è stata finora, dal punto di vista delle precipitazioni, un'annata assolutamente normale-. Gli apporti di acqua al lago di Como sono stati, dall'inizio dell'anno, perfettamente allineati alla media degli ultimi 70 anni e perfino il mese di agosto nel bacino montano dell'Adda si è rivelato finora piovoso". Per Di Simine "è ormai chiaro che è stato superato il limite delle disponibilità idriche. E' necessario cambiare agricoltura: introdurre rotazioni e avvicendamenti del mais con colture che esigono meno acqua, usare sistemi di irrigazione più efficienti, ridurre il carico zootecnico. Il cambiamento climatico non è un'opinione, ma una realtà con cui anche la forte agricoltura specializzata lombarda deve fare i conti". A pesare, secondo l'associazione, è il mais coltivato su quasi 300mila ettari nella sola Lombardia. Per il lago di Como "le riserve idriche lacustri sono al lumicino", si spiega da Legambiente Lombardia. Ed è a secco anche il lago d'Idro, "da sempre al centro delle ‘guerre dell'acqua' tra agricoltori che la reclamano per la bassa Bresciana e Mantovana e gestori delle grandi dighe nel bacino montano del Chiese". Se non arrivano le piogge, "presto sarà crisi anche per il Sebino, che può contare ancora su un misero 15% di scorte idriche prima di raschiare il fondo".