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Migranti: Nicolini, Diciotti? Crudele e disumano, Salvini viola tutte le norme

AdnKronos
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Palermo, 22 ago. (AdnKronos) - "Siamo davanti a un sequestro di persona. Salvini non sta solo tenendo in ostaggio i 177 disperati a bordo della Diciotti, persone con lo status di naufraghi e quello di potenziali rifugiati, gente che non ha commesso nessun reato e che si trova in una condizione di elevatissima vulnerabilità, ma sta dimostrando di non aver nessun rispetto dei Corpi dello Stato, tenendo in ostaggio persino gli uomini della Guardia costiera. Trattare quest'ultima come se fosse il suo autista personale, la sua auto blu è una cosa gravissima". Giusi Nicolini, ex sindaco di Lampedusa, da sempre in prima linea sul fronte dell'accoglienza dei migranti, è arrabbiatissima. Da giorni segue in tv la vicenda della nave Diciotti, ormeggiata da lunedì sera nel porto di Catania con il suo carico di vite umane a bordo, senza che a nessuno sia stata data l'autorizzazione a sbarcare. "Sono contenta di sapere che la Procura ha aperto un'inchiesta - dice all'Adnkronos -. Rimanere sulla nave tutto questo tempo dopo quello che hanno passato... E' una crudeltà enorme". Ad amareggiarla è anche il racconto dei media. "Sento dire e leggo la frase 'continua la linea dura del governo' come se fossimo di fronte ad atti di discrezionalità politica. Bisognerebbe, invece, far capire che il Governo Conte sta violando tutte le norme e le convenzioni internazionali sul soccorso in mare e in materia di diritto d'asilo. Senza parlare poi del rispetto delle persone...". Un atteggiamento che l'ex primo cittadino bolla senza mezzi termini come "assurdo, illegale, disumano". Di più. "Azioni folli che vengono derubricate e spiegate con la guerra all'Europa". Un alibi per Nicolini. "C'è già un piano approvato per il ricollocamento dei rifugiati in sede europea - spiega -, ma alcuni Stati, soprattutto quelli dell'Est Europa, hanno chiuso le quote. Ma non è puntando sulla disperazione e sulla sofferenza delle persone che contano sul nostro aiuto che si può fare funzionare il ricollocamento. Dipende dagli Stati e non dagli organismi europei fare in modo che questo piano che già esiste venga rispettato".

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