Migranti, Ue a Italia: "Minacce non servono a niente"
Palermo, 24 ago. (AdnKronos) - "Le minacce non aiutano a trovare le soluzioni". Lo hanno detto i portavoce della Commissione Europea al briefing di mezzogiorno rispondendo alle domande dei giornalisti sul caso Diciotti, mentre è in corso a Bruxelles la riunione fra gli sherpa di 12 paesi, fra cui l'Italia, per trovare una soluzione durevole alla questione degli sbarchi dei migranti. "La commissione lavora intensamente per trovare una soluzione per la Diciotti" -hanno detto i portavoce - "in Europa le minacce non servono a niente, l'unico modo di risolvere questioni in Europa è lavorare insieme in maniera costruttiva. Sono gli stati membri che devono trovare una soluzione e la commissione li aiuta a trovare un terreno comune. Lo facciamo sempre e anche in questo caso concreto". La riunione degli sherpa è "un meeting informale, non è un incontro in cui verranno prese decisioni ma in cui si cercheranno soluzioni", hanno precisato i portavoce, spiegando che si tratta di trovare "una soluzione, durevole e strutturale" alla questione dei migranti, ma "non è un incontro specifico sul caso Diciotti". Infine alle domande su cosa dovesse succedere se l'Italia dovesse interrompere il pagamento dei contributi Ue, come ipotizzato dal vicepremier Luigi Di Maio, il portavoce ha risposto che una cosa del genere "non è mai accaduta sinora". SCIOPERO DELLA FAME - Una parte dei 150 migranti che si trovano sulla nave Diciotti, ha iniziato lo sciopero della fame. La maggioranza, invece, non avrebbe aderito alla protesta. Organizzazioni umanitarie confermano che l'iniziativa si è concretizzata con il rifiuto della colazione. Commenta la notizia il ministro dell'Interno Matteo Salvini che su Twitter, rilanciando l'hashtag #primagliitaliani, scrive: "Immigrati della #Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta (1,2 milioni di bambini) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari". STOP ALLE VISITE - Da stamattina stop alle visite a bordo della Diciotti. A dare la notizia è Davide Faraone, esponente del Pd, che ha sentito al telefono il Contrammiraglio Gaetano Martinez, comandante della direzione marittima della Sicilia Orientale. Su Twitter il parlamentare dem ha scritto: "A bordo della nave Diciotti c'è tensione e i migranti hanno iniziato uno sciopero della fame". "Le visite a bordo per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave - ha aggiunto - sono sospese per ragioni di sicurezza". ESPOSTI E DENUNCE SU MANCATO SBARCO - Diversi esposti e denunce sul mancato sbarco dei 150 migranti ancora a bordo di nave Diciotti sono stati presentati alla Procura distrettuale di Catania che, per competenza, li ha trasmessi alla Procura di Agrigento titolare dell'inchiesta. La trasmissione, secondo quanto si è appreso, avviene dopo la loro iscrizione a modello 45, cioè senza alcun reato contestato. ALLARME SCABBIA - C'è allarme per la salute dei migranti. A bordo della Diciotti ci sono 69 casi di presunta scabbia e 5 casi di scabbia avanzata. A renderlo noto è l'Autorità garante dei diritti dei detenuti, dopo la visita di ieri di una delegazione a bordo della nave. Al termine hanno inviato un'informativa alle procure di Agrigento e Catania che sul caso della Diciotti ha aperto un fascicolo. Il Garante, nell'informativa, sottolinea la "situazione che si è confermata essere molto critica rispetto alla tutela dei diritti fondamentali delle persone migranti coinvolte", e che "può esporre il Paese al rischio di condanne in sede internazionale".