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Migranti: don Scordato, serve umanità, esseri umani non sono merce di scambio

AdnKronos
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Palermo, 25 ago. (AdnKronos) - "Ci vuole più umanità e questo può capirlo chiunque. Non si possono usare esseri umani come merce di scambio. Questa gente da giorni è abbandonata a se stessa, in mare. Si facciano sbarcare, dopo si pensi al resto, a valutare chi ha diritto all'asilo e chi no, ma non possono continuare ancora a stare a bordo della nave". Don Cosimo Scordato, rettore della chiesa di San Francescp Saverio all'Albergheria, a Palermo, prete di frontiera da sempre abituato a stare dalla parte degli ultimi, è insieme al giornalista Francesco Viviano il primo firmatario di una raccolta firme con un appello al capo dello Stato affinché "intervenga e non rimanga in silenzio". Tra le ragioni di chi sostiene la linea dura del Viminale c'è quella sintetizzata dallo slogan 'prima gli italiani'. "E' un errore creare queste contrapposizioni in un'assurda guerra tra poveri - dice all'Adnkronos don Scordato -. Ogni Governo ha il dovere di lavorare per migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini ed evitare che tanti, soprattutto giovani, debbano lasciare il proprio Paese. Accanto alla solidarietà nazionale, occorre, però, quella tra Stati e verso chi sta peggio e vive nel pericolo. Non bisogna dimenticare che l'Europa per secoli ha sfruttato queste popolazioni - avverte -, adesso è arrivato il momento di mostrare il volto della solidarietà. Servono progetti internazionali, programmi che siano gestiti dalla politica". Poi un invito. "Coloro che in queste ore si oppongono allo sbarco dei migranti riflettano: se fossero i loro figli emigrati all'estero a ricevere questo trattamento?".

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