Ricerca: da Unipd nuovo metodo per creare materiali e immagazzinare energia (2)
(AdnKronos) - Ottenere strutture altrimenti impossibili. La necessità di assimilare energia dai nutrienti è una caratteristica che accomuna tutte le forme di vita. I materiali proposti dai ricercatori sarebbero i primi a implementare questa capacità in sistemi artificiali. Ciò permette di sviluppare materiali dinamici con proprietà completamente nuove. Per esempio, tornando ai filamenti naturali, essi possono disgregarsi se diminuiscono i nutrienti e andare a formarsi nuovamente in una zona più favorevole. Le cellule sfruttano questa dinamicità per deformarsi, muoversi e allo stesso tempo organizzare e proteggere i loro componenti interni, come il nucleo. In sostanza le cellule riescono ad immagazzinare parte dell'energia che viene dai nutrienti, assemblando alcuni enzimi in filamenti ad alta energia, così da formare un'intelaiatura dinamica con proprietà finora inarrivabili per qualunque materiale statico. Nuova luce sull'evoluzione. In un'ottica più ampia, i ricercatori hanno mostrato che la capacità di un insieme di molecole di immagazzinare energia può essere una forza evolutiva. I sistemi capaci di immagazzinare più energia sono quelli che riescono a perdurare anche quando tenderebbero spontaneamente a decomporsi. Quindi non sarebbe il sistema più stabile a sopravvivere, ma quello che riesce ad immagazzinare più energia. E' una sorta di evoluzione darwiniana, in cui sopravvive l'insieme di molecole che sfrutta meglio le risorse energetiche a disposizione.