Libia, sequestrati due pescherecci italiani
Palermo, 10 ott. (AdnKronos) - Due pescherecci iscritti al compartimento marittimo di Mazara del Vallo sono stati sequestrati da una vedetta libica nella tarda serata di ieri. I due pescherecci, il motopesca 'Afrodite Pesca', di proprietà della omonima società armatoriale dei fratelli Pellegrino (140 tonnellate di stazza lorda, con 6 uomini di equipaggio a bordo al comando del capitano Vincenzo Pellegrino) e del motopesca 'Matteo Mazzarino', di proprietà della società armatoriale M.C.V. Pesca dell'armatore Vincenzo Asaro (sette uomini di equipaggio al comando del capitano Alberto Figuccia) sono giunti in nottata al porto Ras Al Hilal. Gli equipaggi stanno bene e non risultano agli arresti. A darne notizia è il sindaco di Mazara del Vallo (Trapani), Nicola Cristaldi, per il quale "ancora una volta assistiamo all'utilizzo della violenza nei confronti della marineria siciliana e di quella di Mazara del Vallo in particolare". Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 30 miglia dalla costa libica di Derna, all'interno della cosiddetta ZEE (Zona Economica Esclusiva) che la Libia dal 2005 ha stabilito unilateralmente estendendo di fatto le proprie acque nazionali 62 miglia oltre le 12 convenzionali. La vedetta libica, arrivando sul luogo, avrebbe cominciato a sparare senza alcun preavviso colpi di arma da fuoco, provocando danni alla cabina e alle attrezzature del motopesca Afrodite. I militari libici, saliti a bordo dei due natanti, avrebbero intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica ordinandogli di seguire la motovedetta fino al porto Ras Al Hilal, a est di Derna. Gli stessi militari libici appena arrivati in porto avrebbero rassicurato i comandanti sul possibile rilascio dei due motopesca non appena quantificata la sanzione per l'attività svolta all'interno della ZEE. Per il primo cittadino di Mazara il sequestro è avvenuto "in uno specchio acqueo che illegittimamente e unilateralmente la Libia considera proprie acque territoriali, senza alcun assenso delle autorità internazionali". "Sono certo - prosegue Cristaldi - che le autorità diplomatiche italiane interverranno con urgenza per assicurare la sicurezza dei nostri marittimi e la tranquillità delle loro famiglie. L' episodio è vissuto con angoscia dalla popolazione sia perché richiama il triste ricordo della detenzione subita dai nostri pescatori negli anni passati nelle carceri libiche, sia perché nostri natanti illecitamente sequestrati dalla Libia - conclude il sindaco - non hanno fatto più ritorno a Mazara e sono stati lasciati in abbandono come nel caso del motopesca Daniela L. sequestrato sei anni fa". Intanto il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino, ha spiegato di essere "in stretto contatto con la Farnesina ed il Governo Regionale, fiduciosi che la vicenda possa essere risolta nel breve tempo possibile".