Cerca
Logo
Cerca
+

Giornalisti: Borrometi, subito una norma contro le 'querele bavaglio' (2)

AdnKronos
  • a
  • a
  • a

(AdnKronos) - E aggiunge: "Il modello anglosassone ha risolto con la cauzione. Se non vogliamo arrivare alla cauzione, dobbiamo però fare in modo che ci sia una legge che possa normare questa anomalia tutta italiana". "Conosco molti colleghi che ci pensano mille volte prima di ritornare su un argomento per il quale hanno ricevuto una querela. Inconsciamente - spiega ancora Paolo Borrometi - In quel caso a perdere non è solo il giornalista, ma il lettore. Dobbiamo invertire la questione, perché se un giornalista, anche solo per un motivo psicologico, non scrive più di una questione, a perdere è il lettore. Dobbiamo riuscire a fare comprendere questo. Ci dicono che siamo una casta ma non è così". E sul dato delle condanne dei giornalisti che ammontano solo al 14 per cento delle querele presentate, Borrometi spiega: "Senza volere mai generalizzare, devo dire che questo vuol dire che qui in Italia i giornalisti sono professionisti seri, la stragrande maggioranza dei colleghi fa il proprio dovere". E ricorda che "anche quando leggiamo le classifiche di Reporter sans frontieres, quei dati, ci fanno comprendere come il giornalismo è serio, altro che pennivendoli...". Poi conclude: "Il giornalismo in questo paese è serio solo che è molesto nei confronti del potere. E deve esserlo". Paolo Borrometi ha avuto finora un'ottantina di querele. "Ringraziando il cielo, in questo momento quelle già trattate sono tutte state archiviate, ma moltissime hanno avuto l'opposizione da parte del querelante. E voglio ricordare come ogni querela per il giornalista c'è un costo che è quello dell'avvocato. Io fino all'anno scorso ero precario, ho fatto il conto che il 30 per cento di quello che guadagnavo finiva in spese legali. Tutto questo per 80 archiviazioni su 80 querele".

Dai blog