Odissea Sea Watch, l'appello: "Fateli sbarcare"
Palermo, 2 gen. (AdnKronos) - Continua l'odissea della Sea Watch, da 12 giorni in mare con a bordo 49 naufraghi soccorsi nel Mediterraneo. Nonostante gli appelli finora lanciati dalla Ong, infatti, nessuno Stato europeo ha ancora dato l'autorizzazione ad attraccare. Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International, lancia un appello attraverso l'Adnkronos: "Non rimangano un minuto di più a bordo. E' rischioso, fateli approdare". "Sono molto preoccupato - dice - la situazione è drammatica e si aggrava sempre più sia dal punto di vista delle condizioni meteo, che sono in peggioramento, sia dal punto di vista sanitario: troppi giorni e troppe persone a bordo, anche donne e bambini, il rischio di epidemie è alto". "Ciò di cui ho paura, e spero di sbagliarmi, è che questo gioco cinico sulla vita di esseri umani venga portato fino all'estremo possibile perché, complice il clima, la distrazione per via delle feste e il fatto che non sono 300 ma 49, questa volta non si vede l'ombra di un governo disponibile". Per quanto riguarda la questione sicurezza e immigrazione, Noury afferma che "se noi analizziamo la cronaca degli attentati terroristici in Europa, possiamo constatare che il terrorismo nasce in casa e non arriva da fuori. E se noi continuiamo ad agitare lo spettro dell'approdo del terrorismo via mare dimenticandoci che in realtà lo abbiamo già in casa, dal punto di vista della sicurezza è un esercizio inutile e anche dannoso. E dal punto di vista del rispetto dei diritti umani è uno scempio completo. Abbiamo l'Europa - conclude - contro 49 persone". Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna dice all'Adnkronos: "Noi saremo pronti ad accogliere questi disperati un minuto dopo il via libera allo sbarco da parte del ministro Salvini". Il primo cittadino premette infatti che "Pozzallo fa parte dello Stato italiano e io ho grande rispetto per le istituzioni". "Da un punto di vista umano - prosegue - desta sconcerto la posizione dell'Europa, non si possono abbandonare esseri umani nel cuore del Mediterraneo. Nessuno Stato ha mostrato il minimo interesse nei confronti di questa nave e del suo carico di disperazione". Un comportamento che per il sindaco è il segno di "un brutto clima", di "un'Europa che non è quella che vogliamo". Per Ammatuna, infatti, "è arrivato il momento di far sbarcare i migranti a bordo della Sea Watch, non dobbiamo mai dimenticarci che abbiamo a che fare con esseri umani e anche con bimbi". Nel 2018 Pozzallo, in base ai dati del Viminale, è stato il primo porto per sbarchi: poco meno di 4mila i migranti giunti nella cittadina del Ragusano. "Pozzallo ha un passato fatto di solidarietà e integrazione - sottolinea il primo cittadino - e noi saremo sempre pronti ad accogliere questa gente". Ma quello che preoccupa Ammatuna è soprattutto "lo scontro" tra le istituzioni, "un clima di tutti contro tutti che non può portare a nulla di buono - avverte -. Ringrazio il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per il suo discorso di fine anno. Mi auguro che si possa rasserenare il clima, dentro le istituzioni e tra maggioranza e opposizione, perché certi comportamenti, visti negli ultimi giorni alla Camera, non mi piacciono. Lo scontro politico, anche aspro, deve sempre restare civile".