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Lucia Riina: "Mio padre ha la sua storia, io la mia"

Mafia

AdnKronos
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Parigi, 12 gen. (AdnKronos) - "Non volevo provocare né offendere nessuno, volevo semplicemente valorizzare la mia identità di artista e pittrice e allo stesso tempo rendere onore alla cucina siciliana. Mio padre ha la sua storia, io ho la mia". E' quanto afferma, in un'intervista a Le Parisien, Lucia Riina, la figlia del boss di Cosa Nostra Totò Riina, morto in carcere nel novembre del 2017, a proposito della polemica scoppiata in Italia per l'apertura a Parigi del ristorante chiamato "Corleone by Lucia Riina". Dicendosi stupita della reazione da parte della stampa italiana ("la mia intenzione non era creare polemica, ma sono venuta qui semplicemente per lavorare"), Riina ha colto l'occasione dell'intervista con il giornale francese per annunciare la decisione di "ritirare il mio nome dall'insegna del ristorante e dalla pubblicità, anche se soffro per il fatto che mi viene negata la mia identità di artista, pittrice e donna". "Io penso che ciascuno abbia il diritto di esprimersi e vivere la propria vita", ha aggiunto ricordando di aver vissuto a Corleone da quando aveva 12 anni, "quando mio padre è stato arrestato" e di "avere pochi ricordi" della sua infanzia. "E non ho voglia di parlarne", ha detto ancora. "Io sono qui per parlare del presente, oggi io sono una pittrice e la madre di una bambina, mio padre ha la sua storia, io ho la mia", ha concluso.

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