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Figlia vittima di via Adige: "Dopo Battisti si cerchino gli altri"

Terrorismo

AdnKronos
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Roma, 15 gen. (AdnKronos) (di Assunta Cassiano) - di Assunta Cassiano "Ogni volta che viene arrestato un latitante si sono torna a parlare degli altri che restano all'estero, che proseguono la loro vita senza scontare nessuna pena per quello che hanno commesso. E anche in questo caso con la cattura di Cesare Battisti noi figli, familiari di vittime di terroristi torniamo a sperare che il cerchio si chiuda, che chi ha ucciso paghi e sconti la pena". A dirlo all'Adnkronos Debora, figlia di Domenico Bornazzini ucciso il 1 dicembre del 1978 a Milano assieme a Pierantonio Magri e Carlo Lombardi dai terroristi di Prima Linea Maurizio Baldasseroni e Oscar Tagliaferri. Entrambi, condannati per la strage di via Adige, sono latitanti. "Noi facciamo i conti con la realtà, non spetta a noi iniziare la ricerca di Baldasseroni e Tagliaferri - noi possiamo solo sperare che questa sia volta buona per tornare a cercarli. Ora - dice Bornazzini - sto valutando con il mio legale di presentare un esposto per cercare di far ripartire le ricerche. Le loro tracce si sono perse ormai decine di anni fa e - racconta - non sappiamo più nulla nemmeno dopo che era stata disposta dal giudice la prosecuzione delle loro ricerche. "Io intanto guardo avanti - sottolinea - nonostante il dolore che ho subito sono andata avanti, sono riuscita a proseguire, a costruire la mia vita nonostante quello che mi è stato negato quel giorno. Certo resta sempre il desidero che quel cerchio si chiuda".

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