Borsellino: Prefetto Rossi, non facemmo pressioni per chiudere indagini
Caltanissetta, 17 gen. (AdnKronos) - "Non facemmo alcuna pressione all'allora dirigente della Squadra mobile di Palermo Arnaldo La Barbera per l'immediata chiusura delle indagini per cercare di trovare i responsabili" della strage di via D'Amelio. "Era una ovvia sollecitazione per la conclusione in un caso così clamoroso, si cercava di arrivare a una soluzione". A parlare è il Prefetto Luigi Rossi, che nel 1992 era vicecapo della Polizia. Rossi è stato ascoltato nel processo per il depistaggio della strage di via D'Amelio a Caltanissetta, che vede alla sbarra i funzionari della Polizia Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Bo, Ribaudo e Mattei, oggi presenti in aula, erano nel pool investigativo che indagò sull'attentato e, secondo, l'accusa, avrebbero creato ad hoc "pentiti" ai quali avrebbero suggerito una falsa ricostruzione della fase esecutiva della strage. Un vero e proprio depistaggio. A guidare il pool era l'allora capo della Mobile Arnaldo La Barbera. Alla domanda del Procuratore aggiunto di Caltanissetta, Gabriele Paci, se ci fosse stata "una sinergia o un coordinamento tra l'attività dell'organo investigativo e dell'allora Sisde?", Rossi, che oggi ha quasi 89 anni, risponde: "Non era di mia competenza, ma io non ne ero a conoscenza". Così come dice di non avere saputo nulla, all'epoca, di una appartenenza di La Barbera ai servizi segreti. "No, lo appresi dopo dai giornali, non sarebbe stata una cosa normale. Non avrei più avuto rapporti, è una cosa anomala", ha detto ai pm. Alla domanda se ha sollecitato nel 1992 il trasferimento dell'allora vicequestore aggiunto Rino Germanà presso gli uffici della Cirminalpol di Palermo, risponde: "Non ne ho memoria". E così pure sul trasferimento dalla Criminalpol al commissariato di Mazara del Vallo (Trapani), di fatto una 'retrocessione' della sua carriera, Luigi Rossi ha spiegato. "Non dirigevo il personale, ignoro questo trasferimento". Germanà aveva condotto una delicata inchiesta su un tentativo di condizionare i componenti del collegio giudicante di un processo per mafia e che, secondo l'accusa, potrebbe aver provocato il suo 'strano' trasferimento. Infine, il Procuratore aggiunto Gabriele Paci ha chiesto al Prefetto Luigi Rossi, ancora perfettamente lucido nonostante l'età avanzata, perché fosse stato convocato nell'estate del 1992 dall'allora vicecapo della Polizia Luigi Rossi. Germanà quel giorno aveva depositato il rapporto investigativo sul tentativo di condizionare il verdetto per l'omicidio del capitano Basile, con i nomi dei politici in evidenza. Germanà venne convocato d'urgenza a Roma, al ministero dell'Interno. E da lì a poco il trasferimento dalla Criminalpol al commissariato di Mazara del Vallo. "Gli chiesi una relazione e lui me la trasmise, perché il Capo della Polizia Parisi mi chiese di convocarlo".