Shoah: sindaco Padova, anche per migranti non possiamo girare testa dall'altra parte
Padova, 25 gen. (AdnKronos) - "Al di là delle semplificazioni giornalistiche, il mio ragionamento era chiaro e non si presta a polemiche. Non ho detto che è in corso un nuovo Olocausto ma che quando togliamo identità agli esseri umani, quando le persone diventano numeri, allora bisogna dire che siamo a rischio". Così il sindaco di Padova, Sergio Giordani all'Adnkronos spiega la sua posizione sottolineata ieri nel corso della cerimonia della posa delle Pietre d'Inciampo, e sul paragone con le morti in mare dei migranti che ha scatenato molte critiche, soprattutto da parte di esponenti della Lega. "Il punto è che vedo e sento troppo odio in giro, odio verso il diverso, odio verso gli ultimi. L'odio è un sentimento pericoloso e porta sempre cose sbagliate, quando diventa troppo, anche cose tragiche. Chi ha incarichi pubblici ha il dovere di denunciarlo e di fermarlo - sottolinea Giordani - La storia ci insegna che fare distinzioni tra esseri umani ci porta a conseguenze tremende. Tutti gli esseri umani sono uguali e meritano rispetto e dignità. Questo è fondamentale". "Io dico che non possiamo considerare chi annega nel nostro mare come numeri e non possiamo in alcun modo giustificare le discriminazioni - precisa ancora il sindaco di Padova - il mio è un grido per risvegliare le coscienze, di fonte alle sofferenze di uomini e donne davanti alle quali non possiamo rimanere indifferenti e girare la testa da un'altra parte".