Palermo: Street Art alla Vucciria, lunedì incontro aperto alla cittadinanza
Palermo, 2 feb. (AdnKronos) - Può il patrimonio antico e contemporaneo di una città coesistere con la Street Art? Può l'arte urbana far rivivere un monumento abbandonato? La risposta è sì, e un esempio ci viene dal cuore di Palermo, la Vucciria, dove l'esperimento di far dialogare il patrimonio antico della città con l'arte contemporanea desta interesse. Da giorni sui social si commenta e si dibatte sull'originalità del linguaggio decorativo proprio dell'arte urbana sulla chiesa tardo cinquecentesca di Santa Sofia dei Tavernieri. Una delle chiese di piccole dimensioni appartenenti alle confraternite la cui presenza a Palermo ebbe il suo massimo sviluppo a partire dalla seconda metà del Cinquecento. Un progetto decorativo ideato e realizzato da Marco Mirabile insieme ai docenti dell'Accademia di Belle Arti Mario Zito, direttore dell'Accademia, e Giulia Ingarao, docente di Storia dell'arte con la collaborazione degli studenti dei corsi di decorazione e di pittura: Francesco Gennaro, Vincenzo Cuscino, Ivan Di Giuseppe, Giuseppe Longo, Marcello Nocerae Luca Picciché. Promosso e sostenuto economicamente da Mediolanum Corporate University – istituto educativo di Banca Mediolanum - attraverso la sua piattaforma culturale Centodieci nell'ambito del progetto esclusivo per Palermo Capitale della Cultura 2018. È di pochi giorni fa la delibera di giunta del Comune di Palermo che stabilisce le linee guida da seguire per una corretta e legale espressione della Street Art. ‘Street Art alla Vucciria' è il tema di un incontro aperto alla cittadinanza che si terrà lunedì 4 febbraio, alle 12, nell'aula magna di Palazzo Fernandez in via Papireto 22. All'artista Marco Mirabile è stato affidato un workshop di tre settimane con il gruppo di sei studenti per decorare 130 metri quadri di tavolato ligneo collocato a continuazione delle rovine dell'edificio originario e il portone in ferro, posto all'ingresso della chiesa in corrispondenza dell'antico portale. La chiesa di Santa Sofia, tra la Vucciria e Palazzo della Borsa, fu fondata dalla congregazione dei Tavernieri lombardi intorno al 1590, fu abbandonata per le precarie condizioni strutturali che richiesero lo smontaggio della volta di copertura in pietra e di porzioni della muratura perimetrale, avvenuta nel 1936. Ai fini della conservazione degli elementi storico artistici in stucco rimasti all'interno della chiesa nel 2012, per intervento della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali, con il finanziamento della Direzione Centrale per l'Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno - proprietaria della chiesa – è stata realizzata una nuova copertura provvisoria, che ha compreso il tavolato esterno.