Palermo: funzionario intercettato, 'imprenditore paladino giustizia? Magari gli sparassero...'
Palermo, 7 mag. (AdnKronos) - C'è un imprenditore onesto che non accetta di pagare le 'bustarelle', e per questo viene definito dai funzionari pubblici corrotti uno con la "fissa" del "paladino della giustizia". Uno va oltre e, senza sapere di essere intercettato, dice al suo collega: "Magari gli sparassero...". Le parole, gravissime, sono state registrate dagli inquirenti nell'ambito dell'operazione 'Cuci e scuci' che ha portato in carcere 14 persone, tra cui 4 funzionari del Provveditorato opere pubbliche. Dopo la visita della Polizia negli uffici, i tre indagati, il geometra e geologo Antonio Casella, e gli ingegneri Claudio Monte e Franco Barberi, "hanno discusso di come evitare di lasciare, in forma cartacea e informatica, tracce della loro azione illecita, dapprima preoccupandosi delle versioni della perizia di variante, sostituita con altra depurata dalla voci fittizie una volta scoperto il ruolo ambiguo" di un imprenditore, come dice il gip Marco Gaeta. "Poi, convenendo sulla necessità di 'buttare tutte cose', ossia tutte le minute, gli appunti e la contabilità non ufficiali, così da sottrarre elementi di prova in caso di (temuta) perquisizione; infine, tentando di escogitare uno stratagemma informatico in grado di cancellare dalla memoria del computer i documenti salvati", dice il gip.