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Governo: Orlando, 'Non c'è onore nel battersi perché sottosegretario resti al suo posto'

AdnKronos
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Palermo, 20 mag. (AdnKronos) - "Non c'è disciplina e onore nel battersi perché un sottosegretario indagato per rapporti con uomini di Messina Denaro resti al suo posto". Lo ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando incontrando la stampa. In particolare Orlando parla del comma due dell'articolo 54 della Costituzione secondo cui "tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge". Senza mai fare il nome del sottosegretario Armando Siri coinvolto nell'inchiesta di Palermo e Roma, Orlando si riferisce all'indagine che lo riguarda. E aggiunge: "Non c'è disciplina e onore nel sanzionare una professoressa che educa i propri studenti al senso civico; non c'è disciplina e onore nel negare i diritti dei migranti che sono esseri umani; non c'è disciplina e onore nel negare la libertà di espressione dei cittadini che manifestano pacificamente il proprio dissenso - spiega - Tutto questo, qualsiasi Sindaco e ancor di più il Sindaco di Palermo che tanti lutti ha vissuto proprio per responsabilità dei tanti che non hanno adempiuto ai propri doveri "con disciplina e onore", non può non ricordarlo, rivendicando il percorso di liberazione e rinascita che questa città ha compiuto e sta compiendo".

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