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Mafia: processo trattativa, Corte 'dubbi su autenticità papello'

AdnKronos
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Palermo, 31 mag. (AdnKronos) - E' il 'papello', cioè l'elenco contenente le richieste che il boss mafioso Totò Riina avrebbe fatto a rappresentanti dello Stato per fare cessare la strategia stragista di Cosa nostra, il protagonista della prima parte dell'udienza del processo d'appello per la trattativa tra Stato e mafia che oggi prosegue con la relazione introduttiva del Presidente della Corte d'appello Angelo Pellino. Il giudice, che ripercorre il punti salienti del processo di primo grado, ricorda le "sicure modifiche apportate da Massimo Ciancimino assieme alla persistente incertezza sul vero autore del documento". Per il Presidente Pelino "le prove sull'autenticità finiscono per passare dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, caratterizzate da oscillazioni e incertezze. Questi elementi costituiscono un ostacolo insormontabile a provare la sua autenticità sostenuta dall'accusa". Per Pellino "la falsificazione documentale è stata utilizzata da Ciancimino per supportare le sovrastrutture artificiosamente aggiunte ma il contenuto corrisponde effettivamente alle richieste promanate dai vertici mafiosi". Lo stesso Brusca nel '96, ancor prima di Massimo Ciancimino, parlo' di un 'papello' precisando di non avere mai visto il documento scritto. E' provato, si legge nelle motivazioni della la Corte d'assise, che Riina - sostiene Pellino - abbia risposto alla sollecitazione pervenuta facendo conoscere le condizioni per far cessare la strategia stragista. Non e' provato che il papello sia stato effettivamente scritto da lui. Resta da provare che la minaccia di riprendere o proseguire la strategia stragista - nel caso in cui le condizioni non fossero state accolte - sia pervenuta al destinatario".

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