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Migranti: Procuratore Agrigento 'Voluto impatto Sea watch e Gdf', Carola si difende/Adnkronos

AdnKronos
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Palermo, 1 lug. (AdnKronos) - (di Elvira Terranova) - L'impatto tra la nave Sea watch e la motovedetta della Guardia di Finanza sulla banchina del porto di Lampedusa "è stato volontario". Ne è convinta la Procura di Agrigento che ha chiesto la convalida dell'arresto per Carola Rackete, la giovane Comandante della nave Sea watch che questo pomeriggio è apparsa davanti al gip del Tribunale di Agrigento per l'udienza di convalida. Il Procuratore capo Luigi Patronaggio non ha dubbi. "E' stato volontario l'impatto della nave Sea watch con la vedetta della Gdf", ha detto al termine dell'interrogatorio incontrando la stampa. "E' stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina. Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà". La Procura di Agrigento, per la quale Carola Rackete "non ha agito quella notte in stato di necessità", come invece più volte ribadito dalla ong Sea watch, ha chiesto la convalida dell'arresto della giovane e il contestuale divieto di dimora nell'Agrigentino per i reati 1100 del codice della navigazione, cioè la resistenza a nave da guerra, e l'articolo 337 del codice penale, cioè resistenza a pubblico ufficiale. Ma Carola i suoi legali hanno dato una versione molto diversa. "Non volevo colpire la motovedetta della Guardia di Finanza, credevo che si spostasse e me la sono trovata davanti. Non era mia intenzione colpirli", ha detto Carola al gip. Per la Procura di Agrigento la motovedetta della Guardia di Finanza che ha provato a bloccare l'ingresso al porto della nave Sea watch è, inoltre, considerata una "nave da guerra". Come è emerso dall'incontro con la Procura, presenti anche l'aggiunto Salvatore Vella e la pm Gloria Andreoli, che hanno partecipato all'udienza di convalida, la Procura verificherà se "i porti della Libia possono ritenersi sicuri o meno" e se "la zona Sar libica è efficacemente presidiata dalle autorità della guardia costiera libica". "Andremo a verificare le concrete modalità del salvataggio cioè a dire se vi sono stati contatti tra i trafficanti di esseri umani e la Sea Watch, se il contatto è avvenuto in modo fortuito o ricercato - ha detto ancora Patronaggio- Tutta una serie di elementi che servono a verificare se si è trattato di un'azione di salvataggio in mare oppure un'azione concertata".

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