Agrigento: giornalista buttato fuori da aula consiliare, 'A Favara clima ostile contro stampa'
Palermo, 2 ott. (AdnKronos) - Un giornalista è stato buttato fuori dall'aula consiliare dove stava seguendo i lavori della seduta del Consiglio comunale. E' accaduto a Favara, grosso centro dell'agrigentino, dove Giuseppe Moscato, giornalista del sito on line Siciliaonpress, come denuncia lo stesso cronista, è stato allontanato dai vigili urbani su richiesta del vicepresidente del Consiglio comunale. "C'è un clima ostile contro la stampa", si sfoga Moscato con l'Adnkronos. "Per più di due ore ho assistito in silenzio a continui attacchi di alcuni consiglieri comunali contro la stampa - racconta ancora Moscato - poi ho risposto, stanco dei continui insulti. E il vicepresidente del Consiglio comunale mi ha fatto portare fuori con la forza, invece di stigmatizzare quello che è stato detto contro i giornalisti che 'non hanno le pa...e'. Un clima brutto alimentato anche dai social", denuncia. Ma cosa è accaduto a Favara? "Un antefatto ha sicuramente condizionato l'evolversi della riunione che ha, crediamo, scombussolato i piani e le intenzioni di taluni, ovvero l'aver pubblicato, poche ore prima della seduta di Consiglio comunale, sul mii giornale un articolo che evidenziava che all'ordine del giorno della seduta c'era anche la proposta di variazione dell'art. 25 bis del Regolamento di svolgimento del Consiglio comunale, ovvero l'aumento del 50% del gettone di presenza dei consiglieri su proposta del consigliere comunale Antonio Scalia", racconta Moscato. "E proprio su questo argomento che si è infervorata la discussione, o meglio è degenerata, non solo perché ci sono stati duri attacchi al sottoscritto reo, non solo e non tanto di aver scritto la notizia sul gettone, ma per il fatto di essere un “giornalista senza …..puntini ….. puntini” per non aver avuto il coraggio di scrivere dell'unica cosa (oltre al gettone di presenza) per la quale il consigliere comunale Antonio Scalia si è candidato, ovvero salvare i cittadini di Favara - dice ancora Moscato - Argomento per il quale Scalia non ha mai inviato alcuna nota o scritto due righe". "Sono state pronunciate frasi contro la stampa durante il consiglio comunale - dice ancora Moscato - Accuse e offese che si ripetono ormai da alcune riunioni di Consiglio comunale soprattutto al mio indirizzo, forse perché le cose che scrivo non sono di suo gradimento e anche perché vorrebbe decidere lui le cose che io debbo scrivere e gli argomenti che posso affrontare. Ma anche e soprattutto per le gravi affermazioni che aveva fatto nel confermare di aver preso in giro tutti e proposto una delibera per “provocazione” . A “sbottare” doveva essere l'intero Consiglio comunale per le gravi cose affermate da costui". "Ma il sentirsi sempre tirato in ballo, accusati, offesi, additati con interventi in aula senza, naturalmente poter intervenire, ha fatto saltare ogni freno della ragione - dice ancora- A sbottare sono stato io. Non tanto per quello detto da Giudice, ripeto sempre rispettoso, ma per tutte le cose che erano state dette in precedenza e che si erano accumulate non solo a livello personale ma all'indirizzo della stampa in genere. Il mio è stato prima un invito a fare il proprio ruolo di consiglieri senza tirare in ballo ogni momento i giornalisti, a non lanciare accuse e a non offendere chi con dignità da oltre 40 anni svolge un compito difficile qual è quello di informare la città. Un intervento che io non potevo e non dovevo fare, ma la misura era colma. Il vice presidente Giuseppe Nobile, che non aveva aperto bocca per stigmatizzare inopportuni interventi e inopinati attacchi, ha chiesto invece agli agenti della Polizia Municipale di buttarmi fuori”. E così Moscato è stato allontanato dall'aula consiliare.