Archeologia: intervento unico con Nanotecnologie sui resti di una necropoli (2)
(Adnkronos) - Dello stesso parere anche Sabrina Zuccalà, che con il suo Dipartimento ha organizzato il convegno e nel suo intervento su “Sviluppo delle nanotecnologie in funzione dei beni culturali”, ha evidenziato: “La materia della sicurezza legata al patrimonio dei Beni culturali al giorno d'oggi è alquanto complessa e specialistica, richiede tanta professionalità, aggiornamento continuo e ricerca. Occupandomi di ciò ho avuto il piacere di partecipare a recenti seminari e incontri e di apprendere come cambia, giorno dopo giorno, l'orizzonte delle molteplici applicazioni delle nanotecnologie nei vari campi, non ultima appunto quella archeo antropologica”. “L'Italia – spiega ancora Zuccalà - è uno dei paesi che hanno maggiori Beni culturali e opere artistiche e scavi archeologici, molti di questi però, versano in condizioni non ottimali, e devono essere preservati; per questo riteniamo sia fondamentale investire in formazione sulle nanotecnologie per creare nuove figure professionali che possano utilizzare i nano materiali. In sinergia con diverse Università e Enti istituzionali cercheremo di realizzare corsi che possano formare i nuovi esperti e cosi potremo rilanciare l'occupazione e anche il turismo. Mi sono resa conto che non sono sola a pensare che l'innovazione tecnologica sia strettamente lega allo sviluppo economico e occupazionale della nostra nazione. Abbiamo notato una sinergia di intenti con le istituzioni e con il premier Conte, il quale punta ad investire in tecnologia e alta formazione, proprio per creare nuovi posti di lavoro. Lo stesso primo ministro non è potuto essere oggi qui ma, portando i suoi saluti ai presenti, ha confermato il suo interessamento per lo sviluppo di questa tecnologia. Noi intanto stiamo cercando di incrementare i nostri studi suinano materiali per essere sempre più performanti sui Beni Culturali, che rappresentano la nostra identità e sono il punto di forza del turismo culturale. Lavoriamo per creare il futuro di molti giovani”. Anche Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare della Regione Sicilia, ha ribadito: “Obiettivo della Soprintendenza è sperimentare nuove frontiere tecnologiche e tutelare questo patrimonio che viene dal mare, creando nuove figure lavorative specializzate”. Infine, la ricercatrice Alessandra Morelli parlando di “Studio e formazione per l'applicazione dei nano materiali in ambito dei Beni Culturali” ha evidenziato: “Un problema del nostro tempo è quello dell'inquinamento che aumenta ogni giorno di più. Difatti, c'è un degrado dei nostri Beni Culturali che parte già dagli anni ‘50'-'60. Inano materiali consentono di preservarli, proteggendoli da inquinamento e dall'acqua grazie a processi chimici e fisici. Sono applicabili ad ogni materiale: legno, marmo, ceramica, tela, e creeranno nuovi lavori in diversi campi dalla sintesi, all'applicazione, alle consulenze, alla ricerca”.