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Mafia: Cgil, 'beni confiscati, serve manutenzione del sistema'

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AdnKronos
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Palermo, 23 ott. (Adnkronos) - Una "manutenzione per l'intero sistema che opera nella gestione dei beni sequestrati e confiscati, a partire dall'implementazione degli strumenti del nuovo codice antimafia". E' la richiesta avanzata dalla Cgil pronta anche a promuovere "un'azione di mobilitazione per rimuovere gli ostacoli che stanno mortificando le giuste aspirazioni di tutti i cittadini siciliani onesti". Il tema è stato al centro della riunione di oggi del sindacato a Enna. "E' inconcepibile - sottolineano il responsabile legalità e sicurezza della Cgil Luciano Silvestri, il segretario nazionale Silp Pietro Colapietro e Mimma Argurio, della segreteria Cgil Sicilia - che l'organico dell'Agenzia nazionale sia fermo a 30 addetti laddove il Codice antimafia ne prevede 200". Spunto per l'incontro il provvedimento di arresti domiciliari notificato dalla Dia di Trapani all'amministratore giudiziario Maurizio Lipani, accusato di essersi intascato somme di denaro provenienti da due aziende ittiche sequestrate ai boss. "E' necessario e urgente reagire - scrivono gli esponenti della Cgil - per sconfiggere un sistema dai connotati mafiosi che impoverisce la Sicilia e mortifica ogni tentativo di riscatto produttivo e occupazionale". "Un nuovo modello di sviluppo della nostra Regione - aggiunge il sindacato - presuppone un contrasto effettivo alla mafia e a tutti i fenomeni di illegalità, inclusi la corruzione e tutte le forme di illegalità nel lavoro. Il riutilizzo e il rilancio delle aziende sequestrate e confiscate, oltre a essere una risposta occupazionale, rappresenta uno strumento straordinario di contrasto al sistema e al potere mafioso".

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