Mafia: Caselli, 'Ciancimino arrogante, non voleva parlare dei rapporti tra boss e politica'
Palermo, 4 nov. (Adnkronos) - "Vito Ciancimino era sfuggente e arrogante, io speravo che collaborasse sugli appalti, perché lui sapeva tutto di appalti. Se avesse voluto collaborare c'era un oceano sterminato da percorrere, invece menava il can per l'aria. Di mafia e politica e mafia e appalti non voleva parlare, e diventava sempre più scostante e insofferente. Così decisi di lasciare soli, a coltivare le speranza vane di collaborazione, i pm Ingroia e Patronaggio". Lo ha detto l'ex Procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli proseguendo la sua deposizione al processo sulla trattativa tra Stato e mafia all'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.