Calcio: Gruppo Zaia, gravissimo divieto bandiera S.Marco allo stadio di Padova
Venezia, 11 nov. (Adnkronos) - “Mi domando quale articolo della Costituzione il Governo invocherà questa volta per dichiarare l'illegittimità di una bandiera per il fatto di essere ‘troppo veneta'. Da Roma stanno sistematicamente prendendo a schiaffi i veneti, ma hanno sbagliato Regione; vadano a fare i repressivi dove i loro slogan elettorali fanno ancora presa”. Sono le parole della Capogruppo in Consiglio regionale del Veneto Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) che interviene con una nota in merito a “quanto avvenuto prima del fischio d'inizio della partita di calcio Padova-Sudtirol: niente bandiere con il Leone di San Marco dentro allo stadio, nel settore degli ultras: fatti analoghi, purtroppo, sono già accaduti in passato". "E nel 2017 il Governo centrale ha impugnato la mia proposta di legge regionale, che aveva peraltro trovato già applicazione, con la quale si obbligavano gli uffici pubblici ad esporre il nostro gonfalone; è fatto odierno e ormai quotidiano, le difficoltà che stiamo incontrando nell'ottenere l'attuazione dell'autonomia regionale. Oggi, ahimè, un'altra triste pagina si aggiunge all'ormai biblico libro di ingiustizie verso la popolazione veneta", ricorda. "Ora riferiscano le autorità competenti e riferiscano i rappresentanti di Governo, perché per noi la questione non finirà, irrisolta, nel fondo di un cassetto. La bandiera veneta è simbolo di pace, cultura e identità del nostro popolo e deve poter sventolare allo stadio e ovunque i veneti si sentano di utilizzarla. Guai a chi la tocca", avverte. “A Roma sanno benissimo che il Veneto potrebbe vivere e prosperare in maniera indipendente - conclude Rizzotto - considerando il succulento gettito fiscale che parte da Venezia ed arriva capillare in tutta Italia. E questo fa paura a tanti, a troppi”.