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Teatro Eliseo, Barbareschi: "Chiudo e mando tutti a casa?"

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AdnKronos
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Roma, 27 nov. (Adnkronos) - "L'Eliseo crollerà. Chiuderemo. I magistrati oltre a chiudere l'Ilva chiudono anche la cultura". A parlare all'Adnkronos è Luca Barbareschi, che, dopo il rinvio a giudizio per traffico d'influenze nell'ambito dell'inchiesta sui fondi al teatro Eliseo, lancia una provocazione: "Ai magistrati chiedo: cosa devo fare? Chiudo l'Eliseo e aspetto sei anni la sentenza? Mando tutti a casa? Ci sono tre gradi di giudizio... Nel frattempo cosa facciamo? Qualcuno deve rispondere: mando a casa tutti oggi pomeriggio?". "Non ho corrotto né pagato nessuno - aggiunge Barbareschi che dà appuntamento alle 14 all'Eliseo - e tra l'altro se questo è traffico di influenze lo sto reiterando perché da due anni sto lavorando nella speranza che la politica capisca che senza una legge adatta l'Eliseo non può stare in piedi.... Se questo è traffico di influenze per favore arrestatemi", ribadisce. "Da cinque anni, oltre a tenere in piedi un polo culturale, a fare Polanski e altro, io passo le mie giornate ad andare a fare il mendicante nei palazzi del potere, per dire: 'signori, sapete che l'Eliseo non funziona con il motu proprio? Se no avrei inventato l'unico teatro che vive senza soldi, sarei un genio, un nobel per la fisica, e anche per l'economia, due nobel in uno", l'amaro sfogo. "Tra l'altro - racconta Barbareschi - ho avuto una società che ha preso 50mila euro per farmi da lobbista in Parlamento, per fare traffico di influenze, insomma, se è questo il traffico di influenze. Ma la Fiat cosa fa quando ha bisogno di una legge?", si domanda. "Dopo di che - assicura - non c'è stata nessuna transazione in denaro con nessuno. Chi avrei corrotto? Il presidente della Repubblica, i ministri competenti?". "Per aver regalato alla città un teatro con 12 milioni miei ho un avviso di garanzia, un rinvio a giudizio, una legge che è saltata l'anno scorso e le polemiche sui giornali... Questo è un paese finito. Bisogna solo andarsene".

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