Tdm e Federfarma: 'E' spreco sottoutilizzo farmacie e medici famiglia'
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - Il Servizio sanitario nazionale non sfrutta a pieno le potenzialità, in termini di offerta ai cittadini, delle farmacie e dei medici di famiglia. E questo, oltre a ridurre le opportunità per gli utenti, "è uno spreco", dicono all'unisono Marco Cossolo, presidente di Federfarma e Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, durante la presentazione del II Rapporto annuale sulla farmacia realizzato dalle due associazioni con il supporto di Teva. "La sottoutilizzazione delle farmacie - ha spiegato Cossolo - sommata al sottoutilizzo del medico di famiglia, diventa un moltiplicatore delle opportunità mancate. Eppure c'è tutto per sfruttare meglio questi professionisti a vantaggio dell'intero sistema. Serve però investire per mettere in rete i professionisti del territorio. E per questo serve una scelta politica decisa". Dello stesso parere Antonio Gaudioso. "In Italia - ha ricordato - abbiamo circa 12 milioni di persone che vivono nelle aree interne dove, in molti casi, la farmacia e il medico di famiglia sono gli unici presidi sanitari presenti. Serve dunque valorizzarli, utilizzarli, promuovere i servizi che possono essere offerti in farmacia e negli ambulatori, mettere in connessione farmacia e medici di famiglia con i piani sanitari territoriali che dovrebbero permettere ai cittadini di avere servizi più vicini. I quaranta chilometri di una strada di montagna che collegano un paesino con l'ospedale più vicino significano ore e giornate perse per il cittadino, difficoltà di acceso ai servizi, mancata cura. Avere alcuni servizi diagnostici in farmacia potrebbe essere una risposta puntuale per i micro e medi bisogni diagnostici. Quindi non solo dobbiamo investire ma dobbiamo anche evitare sprechi. E uno degli sprechi e' non utilizzare i professionisti che già ci sono". Sulla necessità di usare di più e meglio le farmacie e i medici di famiglia, presidi diffusi sul territorio e più vicini ai cittadini, concorda anche Claudio D'Amario, direttore della prevenzione sanitaria del ministro della Salute, che pensa alla farmacia "come luogo di cura ma anche come luogo di educazione sanitaria". E per rafforzare il ruolo di questi presidi "fondamentale sarà l'informatizzazione. Purtroppo in Italia manca ancora una cultura digitale: abbiamo tanti sistemi che, però, non 'parlano' tra di loro. Il grande sforzo dovrà essere quello di creare una 'cittadinanza' digitale anche in sanità". La comunicazione tra i diversi attori del territorio sarà dunque fondamentale per il futuro del sistema sanitario. Ed è su questa scia che si inserisce anche il contributo di Teva Italia al 'II Rapporto annuale sulla farmacia. "Questo Rapporto - ha spiegato Umberto Comberlati, direttore commerciale Teva Italia - è un'occasione importante per continuare a stimolare il dialogo e l'interazione tra farmacisti, pazienti, medici e anche le istituzioni. E' il motivo per il quale oggi siamo qui. Come azienda farmaceutica che ha, come missione, quella di aiutare le persone a sentirsi meglio, questo è il nostro modo, oltre ai farmaci, di aiutare, puntando anche a campagne di screening e prevenzione".