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M5S: processo firme false Palermo, stangata per gli ex deputati/Adnkronos (2)

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AdnKronos
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(Adnkronos) - Filippo Roma delle Iene era riuscito anche a ottenere i moduli presentati dal Movimento Cinque Stelle ed era andato a chiedere ad alcuni di quelli che dovevano essere i firmatari se riconoscevano la propria firma: in molti non riconoscevano la calligrafia. Durante il processo un investigatore della Digos aveva testimoniato che su circa duemila persone sentite 1.104 non avevano riconosciuto la propria firma. In pratica più della metà delle sottoscrizioni. Erano stati solo 668 quelli che le avevano riconosciute. L'inchiesta nacque da un esposto anonimo presentato nel 2016. Nei fogli allegati alla denuncia – cioè i moduli usati per raccogliere le firme – c'era un errore nel luogo di nascita indicato per uno dei candidati al consiglio comunale. E' stata una inchiesta "molto faticosa" che "rivelò per la prima volta l'esistenza di mele marce nel Movimento cinque stelle" e che ci "fa capire che eravamo sulla strada giusta", ha detto Filippo Roma intervistato dall'Adnkronos. "La nostra inchiesta ha fatto centro - spiega ancora l'inviato delle Iene - Siamo partiti da pochissimi elementi che man mano ci hanno portato a elementi sempre più grossi fino a scoprire la verità, anche se dobbiamo prima aspettare la sentenza definitiva. Ma tutto questo ci fa capire che fin dall'inizio eravamo sulla strada giusta". "Non è stato facile, per la prima volta venne alla luce un comportamento lontano dalla trasparenza e dall'onestà di cui parlava il M5S - dice ancora Filippo Roma - Tutto questo ci causò anche parecchie critiche e offese. Ricordo che fummo sommersi da ondate di messaggi di attivisti che se la prendevano più con noi che con gli autori delle firme false".

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