
Padova: indagine Arci, i ragazzi conoscono poco la loro citta'

Padova, 22 dic. (Adnkronos) - In che modo le nuove generazioni utilizzano e vivono gli spazi urbani a Padova? Come percepiscono i quartieri definiti "a rischio" dai media? E i ragazzi e le ragazze di "seconda generazione", quanto sentono di appartenere alla città, al paese di origine e al gruppo di pari? A rispondere a queste domande e a esplorare la vita quotidiana (tempo libero, consumi, mode, relazioni di genere) di giovani fra i 13 e i 19 anni, sia figli di migranti (70%) che figli di autoctoni (30%), è un'indagine sulle seconde generazioni a Padova, promossa dall'Osservatorio Terzo settore della Camera di Commercio di Padova insieme ad Arci, nell'ambito della nona edizione di "Parlami di Me. Generi e generazioni", con la collaborazione di Fisppa-Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogica e Psicologia applicata dell'Università di Padova. Ne emerge, in grande sintesi, che i ragazzi coinvolti conoscono poco la loro città di residenza, lamentano la carenza di spazi di aggregazione, hanno per lo più amicizie multiculturali; con i coetanei condividono le stesse mode e tendenze, hanno le medesime paure verso alcuni quartieri meno sicuri della città, nei quali però si sentono più tranquilli se conoscono il luogo e le "regole". In particolare, i figli di famiglie migranti negano di subire atti di razzismo e di discriminazione, desiderano la cittadinanza italiana ma non sanno bene cosa serva per richiederla e ottenerla. Da tutto ciò risalta in misura evidente la necessità di lavorare sull'identità e insieme sul senso di appartenenza dei giovani, fatto che rende l'indagine un interessante punto di partenza per azioni e progettualità future, soprattutto se si pensa che il 21% dei residenti a Padova di età compresa fra 0 e 19 anni ha origini familiari non italiane: è la nuova generazione figlia dell'immigrazione, che rappresenta il futuro della città e una sfida per la coesione sociale. (segue)
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