Prato: 120 vigili da tutta Italia a confronto in palazzo comunale (2)
(Adnkronos) - Il resoconto dell'operato svolto da questa innovativa unità parla chiaro. Solo nel 2013, sono state compiute dall'ufficio falsi documentali della Municipale 113 perizie, soprattutto su patenti di guida: i documenti sono risultati o completamente falsi o "rubati in bianco", ovvero sottratti ad uffici e amministrazioni statali e immessi sul mercato nero a costi elevati, che possono toccare, è stato spiegato, anche i mille euro l'uno. Le patenti di guida, sottratte invece ai cittadini e rivendute possono arrivare a costare circa 400 euro. Dalle analisi effettuate, risulta che i soggetti più interessati a vendere o acquistare documenti falsi sono, nella maggior parte, stranieri. Un sistema di illegalità diffusa che rischia di diventare un problema sociale: dall'inizio dell'anno sono infatti stati sequestrati 300 veicoli con certificati assicurativi falsi. "Dopo il Nucleo Interforze, formato dalla stessa Polizia municipale unitamente agli altri organi di Polizia e diventato un modello da esportare nella lotta all'illegalità, i vigili urbani si sono dotati anche di un'unità dedicata esclusivamente ai falsi documentali - ha sottolineato l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone, salutando i presenti al seminario -. Una realtà che opera nell'ombra e che la città di Prato non conosce, ma che rappresenta un'eccellenza in campo nazionale. L'Amministrazione non può quindi che essere orgogliosa di questa struttura e delle preziose mansioni che porta avanti ogni giorno". Durante la giornata di formazione, sono state infine mostrate le tecniche utilizzate per individuare al meglio i falsi. Leonardo Fabbri, dell'ufficio falsi documentali della Polizia municipale e grande esperto a livello provinciale, ha illustrato alcuni esempi pratici e fatto il punto sulle strumentazioni usate: dalle verifiche compiute col supporto degli ultravioletti al controllo delle fibrille, simili alla filigrana delle banconote. "Tutti aspetti fondamentali - ha concluso Leonardo Fabbri - perché questi elementi costituiscono, per così dire, le impronte digitali dei documenti".