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Ucraina: immigrata Bolzano, da qui nascera' coordinamento associazioni

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Bolzano, 21 feb. - (Adnkronos) - E' nata a Ternopil' in Ucraina occidentale ma vive e lavora in Italia da tredici anni e, come molti suoi connazionali, è "molto preoccupata" per quello che sta accadendo nel suo Paese. Quarantasette anni, Lyubov Chekhnita, convive a Laives, in provincia di Bolzano, con il suo compagno, un italiano conosciuto "nel supermarket dove lavora" quando lei faceva la badante. "Da dieci anni lavoro alla 'Roechling', una famosa fabbrica tedesca che produce plastica per automobili -racconta all'Adnkronos- vivo in Italia con mia madre e mia sorella mentre mio fratello si trova in Ucraina, a Leopoli". Anche lei, come tutta la comunità ucraina altoatesina e non solo, il 2 febbraio scorso ha partecipato alla grande manifestazione di Bolzano. Ed è proprio da lì che si è sviluppato una sorta di movimento ed è nata l'idea di creare un coordinamento tra le varie associazioni: "Lo chiameremo 'Girasole' - dice - perché è giallo e si trova in tutto il mondo, come a dire che gli ucraini si trovano in tutto il mondo ma restano sempre uniti tra loro". In Ucraina Chekhnita ha ancora un fratello e qualche altro parente. "L'ultima volta che ho sentito mio fratello -spiega - è stato ieri sera. Lui fa il prete e quindi è sempre a contatto con la gente. Mia madre vuole che lo chiami ogni giorno perchè è molto in ansia. Mi ha raccontato che la situazione li' è ancora molto tesa. Per il Governo i morti sarebbero 77 ma per la piazza le vittime sono 140. Nella cittadina dove vive mio fratello, Lviv, a differenza di altre città, la polizia e l'esercito si sono rifiutati di combattere a fianco del governo. Non vogliono sparare contro il loro popolo". (segue)

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