Fecondazione: Centro Bioetica Cattolica, eterologa non e' terapia infertilita'

domenica 28 aprile 2013
Fecondazione: Centro Bioetica Cattolica, eterologa non e' terapia infertilita'
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Milano, 23 apr. (Adnkronos Salute) - "Il dibattito che si sta riaprendo, sul piano giuridico, circa la costituzionalita' del divieto, previsto dalla legge 40, della fecondazione eterologa, e' viziato da una premessa inesatta, che ne condiziona gli esiti. Non si puo' affermare che la procreazione medicalmente assistita si configuri propriamente come una terapia della sterilita' e dell'infertilita'. Infatti questa tecnica ha una funzione 'sostitutiva' di una parte del processo riproduttivo, permettendo la nascita di un figlio". Lo spiega direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell'Universita' Cattolica, Adriano Pessina, intervenendo sul divieto di fecondazione eterologa, dopo il nuovo rinvio del Tribunale di Firenze alla Corte Costituzionale. "Nel divieto di fecondazione eterologa - continua Pessina - in realta' non e' in gioco la salute riproduttiva della coppia, perche' anche ricorrendo a essa, la coppia resta infertile o sterile. Il divieto, invece, e' volto a tutelare il diritto del nascituro a essere generato dalla stessa coppia sociale che lo crescera', impedendo cosi' la legalizzazione della dissociazione tra le figure parentali: per avere un figlio con la fecondazione eterologa si deve infatti ricorrere a un cosiddetto donatore (il vero genitore) il quale risulta essere estraneo alla coppia che ricorre alla tecnica. La questione giuridica, pertanto, non puo' essere adeguatamente affrontata se su di essa grava l'equivoco che interpreta la procreazione medicalmente assistita come una vicenda puramente sanitaria e non si prendono in considerazione le differenti implicazioni etiche, sociali e culturali che entrano in gioco nella fecondazione omologa ed eterologa", conclude.