Palermo, 12 nov. - (Adnkronos) - Nasce per il mancato pagamento della Regione Siciliana di un importo pari a 100.000 euro a favore di una societa' di servizi l'inchiesta sfociata all'alba di oggi nell'operazione 'Iban' che ha portato all'arresto di 15 persone, tra cui due imprenditori e tredici dipendenti e collaboratori regionali. Nel febbraio 2012 l'allora dirigente del Dipartimento all'Istruzione e Formazione professionale dell'Assessorato regionale Ludovico Albert e Marcello Maisona, attuale dirigente del Dipartimento, a seguito da una diffida ricevuta da un'impresa di servizi, Rso, scoprirono che l'impresa risultava gia' pagata. Ma gli approfondimenti disposti dai vertici dell'assessorato hanno verificato che l'iban del conto corrente sul quale era confluita la somma era intestato a un soggetto diverso dal beneficiario reale, cioe' al titolare di una rivendita di legname, Mario Avara. L'allora dirigente, Concetta Cimino, ora in pensione, e tre i 15 arrestati, facendo riferimento a un errore materiale generato dal sistema informatico nella fase di preparazione e invio telematico del bonficio, ha richiesto la formale restituzione del denaro. Nonostante la restituzione della somma, il dirigente Maisano ha disposto ulteriori approfondimenti sulla vicenda e ha verificato che lo stesso Avara era stato destinatario di altri mandati di pagamento,per ulteriori 100.000 euro, successivi a quelli della prima diffida, in realta' destinati a soddisfare le legittime pretese di un'altra societa' si servizi, la Tecnostruttura. Da li' e' partita l'inchiesta sfociata oggi nei 15 arresti, che ha scoperchiato una vero e proprio sistema formato da dipendenti regionali. L'attenzione investigativa si e' concentrata sui momenti di elaborazione e preparazione dei mandati di pagamento ed e' venuto fuori che il "principale perno della vicenda", era Emanuele Currao. Dalle indagini sono emersi "comportamenti dolosi volti alla reiterata appropriazione di fondi pubblici, mediante la sostituzione dell'Iban dei conto correnti dei legittimi beneficiari sui relativi mandati di pagamento con i codici iban relativi "a conti intestati agli autori delle condotte criminose". La sostituzione si concretizzava akll'atto dell'inserimento dei dati sui servere della Regione siciliana. Da qui il nome dell'operazione