(Adnkronos) - Michele Rendace, chirurgo vascolare e coordinatore dei chirurghi vascolari dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ha rimarcato che "nei soggetti affetti da Ccsvi c'e' un accumulo di ferro nella zona peri-venosa cerebrale, che da' luogo alla formazione delle cicatrici e poi si evidenziano nella sclerosi. La speranza e' che la ricerca possa fare i giusti passi avanti". Uno degli obiettivi primari - ha spiegato Maila D'Antonio, psicologa e segretario dell'Osservatorio - e' senza dubbio quello di studiare i risvolti psicologici che la sclerosi multipla ha sugli ammalati e sui loro parenti e di far luce sulle limitazioni poste dai deficit cognitivi presenti in questa patologia". Ad oggi sono stati eseguiti piu' di 8 mila interventi in Italia ed oltre 40 mila nel mondo. Gargano da marzo 2011 e' lo sperimentatore responsabile dello studio osservazionale no profit, finalizzato alla valutazione dell'Edss (Expanded Disability Status Score) dei pazienti affetti da sclerosi multipla e da Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica trattati con angiodilatazione percutanea. La prima sperimentazione dell'angiodilatazione percutanea su 65 malati di sclerosi multipla con "insufficienza venosa cerebrospinale cronica" e' avvenuta a Ferrara nel 2007 ad opera del prof. Paolo Zamboni ed i risultati, presentati nel 2009 e pubblicati anche dal New York Times, hanno offerto una nuova speranza per i malati di sclerosi multipla. All'incontro, introdotto da Mariolina Formisano, consigliere di giunta della Confcommercio Imprese per l'Italia della Provincia di Napoli, presieduta da Pietro Russo, e' intervenuta anche Olga Narciso, vicepresidente nazionale dell'associazione Buona Sanita'.