Genova, 12 mag. - (Adnkronos) - Il Parco Nazionale delle Cinque Terre (La Spezia) fornisce ai contadini i sassi per il ripristino dei muretti a secco. Non sono solo le piogge, l'abbandono della campagna e il trascorrere del tempo a provocare la caduta dei muretti che scandiscono il celebre paesaggio terrazzato delle Cinque Terre. I contadini che rimangono e vogliono tenere in ordine i loro terreni spesso rinunciano a rinforzare o ricostruire i muretti o ritardano i lavori perche' hanno difficolta' a a trovare le pietre adatte e poi a portarle fino ai loro terreni. Pietra che sia funzionale e presenti le caratteristiche osservate fin dal Medioevo in queste opere di ingegneria parte integrante di un territorio riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'umanita'. "Di recente - dichiara all'Adnkronos il presidente del Parco Vittorio Alessandro - il processo di degrado dei muretti si e' accelerato a causa dei cinghiali. Un parassita del castagno diffuso da qualche tempo anche da nel nostro territorio ha fatto venire meno uno degli alimenti principali di questi ungulati che sono quindi scesi a cercare cibo dai boschi piu' alti, dove di solito vivono, fino alle colline terrazzate, facendo dei danni. Abbiamo deciso di intervenire subito, facendoci carico dell'intero percorso di ricerca, acquisizione e distribuzione del materiale lapideo adatto alla ricostruzione dei muretti a secco. Le fasce terrazzate sono sempre state un obbiettivo prioritario di protezione fra quelli che l'ente persegue". "Il primo passo - ricorda Alessandro - e' stato quello di individuare le cave di pietra che potessero fornire il materiale rispondente alle caratteristiche tradizionali, con una particolare attenzione alla qualita' del prodotto e alla pezzatura delle pietre - di peso variabile dai 10 ai 30 kg con una faccia a vista per la formazione dei muri. Abbiamo individuato due cave, non lontane dalla nostra zona, con le caratteristiche adatte". (segue)