Bologna, 12 set. - (Andkronos) - Apre ufficialmente domenica prossima nel bolognese la stagione di caccia nelle forme piu' tradizionali: quella alla fauna stanziale (in particolare lepri, fagiani, pernici rosse, starne) e quella alle specie migratorie consentite dal calendario venatorio regionale (tra cui colombacci, folaghe, porciglioni, codoni, pavoncelle, cesene, tordi bottaccio, tordi sassello). Quest'anno pero' la caccia avra' il limite imposto dalle norme sanitarie scattate a seguito dell'epidemia di aviaria. Non si potranno utilizzare, infatti, i richiami appartenenti all'ordine degli anseriformi (tipo anatre e germano reale) e dei caradriformi (ad esempio pavoncelle). Sono 5.737 gli appassionati bolognesi che, a tutt'oggi, hanno ritirato il tesserino venatorio, oltre 400 in meno rispetto al medesimo periodo dell'anno scorso, confermando il trend negativo della categoria di questi ultimi anni.Nella provincia di Bologna ai cacciatori bolognesi si aggiungeranno comunque quasi 3 mila iscritti agli Atc (ambiti territoriali di caccia) provenienti da altre regioni e province. Come solito la stagione venatoria parte in maniera soft: nei primi 15 giorni l'attivita' e' infatti limitata a giornate fisse (il giovedi' e la domenica) e solo al mattino, dall'alba fino alle 13. Al pomeriggio, e fino al tramonto, la caccia e' riservata ai falconieri, vale a dire coloro (nel bolognese sono 7) che al posto del fucile utilizzano falchi addestrati. Da ottobre sara' invece possibile usufruire di 3 giornate settimanali a scelta e si potra' cacciare per l'intera giornata, dall'alba al tramonto. A vigilare ci saranno gli agenti della Polizia provinciale e le guardie giurate volontarie.




