(Adnkronos) - Diversamente dai tradizionali congressi basati per lo piu' su fitte sequenze di relazioni, la formula scelta da Simmed alterna teoria e pratica, cioe' sessioni sulla teoria della simulazione, e dimostrazioni pratiche per piccoli gruppi, in cui i vari sistemi hardware e software saranno applicati a casi clinici e contesti decisionali anche imprevedibili e ad alto rischio. Intervenire su casi di morte improvvisa in corso di attivita' sportiva e' appunto una delle simulazioni previste. In Italia questo modello di addestramento e' in realta' applicato da tempo e stanno nascendo numerosi centri universitari e ospedalieri. In Toscana sono attive strutture di simulazione dedicate prevalentemente alla chirurgia (Centro EndoCas di Pisa creato e seguito dai professori Franco Mosca e Mauro Ferrari e dal loro gruppo), alle urgenze pediatriche (Aou Meyer), all'ortopedia (Centro di simulazione di Arezzo) e alla medicina di emergenza-urgenza (Centro di Simulazione dell'Aou Careggi di Firenze). Mancava pero', spiega il professor Gensini, una Societa' scientifica che mettesse in contatto i vari operatori del settore per confrontare le diverse esperienze. Questo, appunto, e' lo scopo principale della Simmed. Il rapido e continuo sviluppo della medicina e, in generale, delle conoscenze biomediche, oltre al continuo sviluppo delle tecnologie e dei modelli organizzativi, rendono del resto sempre piu' difficile per il singolo operatore mantenersi aggiornato e competente. Da qui il costante bisogno formativo, che per essere al passo con i tempi, efficace ed efficiente, deve pero' dotarsi di strumenti innovativi, di elevato contenuto scientifico e professionale e ad alta qualificazione tecnologica.