Vibo Valentia, 17 mag. (Adnkronos) - Gli indagati nell'inchiesta 'Acqua sporca' hanno colpa generica per avere "omesso di predisporre idonee opere di manutenzione ordinaria e straordinaria sui serbatoi gestiti nei Comuni di Vibo Valentia, Serra San Bruno, Gerocarne; omesso di adottare adeguate cautele per porre in essere azioni correttive e monitorare gli interventi per far fronte al superamento di valori limite occasionali e segnalare, di fronte a situazioni di potenziale rischio sanitario, il superamento dei valori di parametro all'Asl competente per territorio adottando tutti i provvedimenti finalizzati alla tutela della salute pubblica, monitorando analiticamente i parametri oggetto di non conformita"'. E' quanto si legge nel decreto con cui la Procura di Vibo Valentia ha sequestrato la rete idrica dell'Alaco. Secondo l'ipotesi dei magistrati, sarebbe stata determinata la presenza di manganese e ferro "avvalendosi di personale tecnico non munito di adeguata qualifica". E ancora sarebbe stata omessa l'istallazione di apparecchi per il monitoraggio continuo dell'alluminio, del manganese, sino al 2010, ovvero non adeguatamente funzionanti, per altri elementi. Gli indagati avrebbero "omesso anche di trasmettere all'Asl competente la documentazione necessaria a comprovare la sussistenza delle condizioni previste dalla norma e consentire all'Asl stessa la formulazione di nuovo giudizio di idoneita' per gli usi potabili" e avrebbero "omesso di predisporre adeguate cautele nella zona di rispetto intorno al bacino artificiale dell'invaso artificiale Alaco, ubicato in localita' Monte Mamone di San Sostene, al fine di impedire l'insediamento dei centri di pericolo e attivita' indicati nell'art. 94 d. lgsv 152/2006".