Roma, 20 nov.(Adnkronos) - "La piccola editoria e' ancora viva e vegeta, anche se e' un po' ammaccata: e' fondamentale perche' permette di spaziare in campi diversi, fare esperimenti che i grandi editori non si possono permettere di offrire. E' un territorio molto fertile". Marco Polillo, presidente dell'Aie, l'Associazione degli Editori italiani 'difende' cosi' le ragioni dei piccoli e medi editori che, dal 6 al 9 dicembre, organizzeranno a Roma, al Palazzo dei Congressi, e in molti altri spazi della citta', l'undicesima edizione della Fiera 'Piu' libri piu' liberi', presentata questa mattina nella Capitale. Per i piccoli editori, "in un momento di crisi, come questo 2012 - spiega Polillo all'Adnkronos- e' fondamentale avere per quattro, cinque giorni, la possibilita' di mostrare al completo la propria produzione ad una platea cosi' ricca e numerosa come quella che affollera' il Palazzo dei Congressi, che supera le cinquantamila presenze ogni anno. La Fiera di Roma ormai ha compiuto dieci anni e ha dimostrato in pieno la sua validita'. L'iniziativa mostra al grande pubblico una serie enorme di piccole realta' editoriali che, altrimenti, attraverso i canali della grande distribuzione, riescirebbe ad apparire in misura molto piu' marginale". "Il mondo del libro -sottolinea in numero uno dell'Aie- e' in crisi: si vende meno, i librai sono spaventati, molte librerie si trovano in difficolta' perche' la diminuzione del pubblico e delle vendite fa si' che il bilancio tra costi e ricavi sia negativo e i piccoli editori, che hanno un giro d'affari piu' contenuto, ne risentono di piu'". Questo, secondo Polillo, non dipende dal fatto che "ci siano delle cadute di questo rapporto molto superiori a quelle dei grandi editori, ma perche' le dimensioni sono tali che le cadute possono essere rovinose. Il grande editore ha dei margini di manovra piu' ampi".