Roma, 28 apr. (Adnkronos) - Il 13 giugno del 1849 la Repubblica Romana stava vivendo i suoi ultimi, gloriosi giorni. L'artiglieria francese batteva con fuoco incessante le mura Gianicolensi per aprirvi delle brecce. Intorno alle sei del pomeriggio, al sesto bastione, una palla di cannone rimbalzava sul muro e feriva orribilmente un giovane soldato che spirava di li' a poco, per un'emorragia inarrestabile. Un ufficiale, il conte Luigi Porzi, si gettava su quel corpo in preda alla piu' profonda disperazione: il soldato era sua moglie, Colomba Antonietti, che nonostante i suoi 22 anni da tempo combatteva insieme al marito in abiti virili. La storia di una giovane eroina nel libro di Cinzia Dal Maso "Colomba Antonietti. La vera storia di un'eroina" pubblicato da EdiLazio. Dopo un paio di mesi da quell'evento, Luigi Mercantini, il poeta che riusci' a far penetrare gli ideali risorgimentali e il mito garibaldino nell'anima popolare italiana, compose l'ode "Una madre romana alla sepoltura di Colomba Antonietti Porzio". Una vicenda di vero patriottismo, ma anche una struggente storia d'amore tra la figlia di un fornaio e un nobile cadetto pontificio, riusciti a sposarsi a dispetto di tutto e di tutti, andando contro le convenzioni sociali dell'epoca. Colomba aveva affrontato a testa alta gli schiaffi del padre, l'opposizione della madre, una spia alle calcagna e gli occhi di tutta Foligno puntati addosso. Luigi, dal canto suo, non si era curato della disapprovazione dei parenti, delle punizioni dei superiori e dei trasferimenti. (segue)