(Adnkronos) - "L'indagine mostra che abbiamo avuto e abbiamo ragione ad investire in cultura, un settore in crescita anche in periodi di crisi, e in grado di innescare circuiti economici virtuosi - ha aggiunto Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio - proprio a Torino, poi, secondo i risultati dell'indagine, la cultura riesce a creare ricchezza e occupazione piu' che in altre province. A questo si aggiunge un ritorno di immagine per il territorio sotto il profilo turistico e di attrattivita' piu' generale". "I dati di questa prima ricerca non sono sconfortanti ma certo non possiamo limitarci a confrontarci con le medie nazionali italiane - ha osservato Marco Demarie, responsabile dell'Ufficio Studi della Compagnia di San Paolo - il mercato dei contenuti, la creativita' comunicativa digitale sono 'spazi economici' in cui Torino e Piemonte possono mischiare e giocare bene le loro carte culturali da un lato e tecnologiche dall'altro. Senza parlare degli spazi ancora espandibili di un'offerta turistica che faccia dei beni culturali un ingrediente significativo. Certo, nell'uno e nell'altro campo, ci vogliono inventiva, qualita' e comunicazione. Tutti terreni che possono diventare opportunita' vere anche per una nuova generazione di imprese culturali create da giovani". "I dati confermano un principio, che da sempre ispira il nostro operato: la cultura come settore economico-produttivo capace di generare ricadute economiche tangibili sul nostro territorio -ha concluso l'assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola - la misurabilita' delle iniziative culturali e' infatti sempre stata un criterio irrinunciabile, che passa attraverso indici quantificabili, come i livelli occupazionali".