Cagliari, 25 apr. - (Adnkronos) - Sono 847 le aziende agricole sarde che, nel primo trimestre 2012, sono fuori uscite dal settore. 245 gli allevamenti ovi caprini (29%), 144 si occupano della coltivazione di ortaggi (17%) e 101 sono aziende cerealicole (12%). "Un primo trimestre preoccupante - spiega il direttore di Confagricoltura Sardegna Maurizio Onorato - che scandisce la situazione di forte criticita' che attanaglia soprattutto il settore ovicaprino. Su 34.019 imprese totali, a fronte di 336 nuove iscritte, si e' registrata la cessazione di 847. Anche sul nazionale assistiamo alla stessa tendenza, con la chiusura di 13.000 aziende agricole nei primi tre mesi di questo anno, segnale di una sofferenza in cui si trovano ad operare numerose imprese che non trovano margini di redditivita"'. Lo scorso anno il settore ha perso 960 aziende su un totale di 34.471 registrate alla Camera di Commercio. E' quanto emerge da un'analisi effettuata da Confagricoltura sui dati di Unioncamere che sottolinea il differenziale negativo tra le 1.060 nuove iscrizioni e le 2.020 cessazioni. La provincia di Cagliari, con 11.967 aziende, risulta quella con il maggior numero di cessazioni, 703 in totale. Seguono Nuoro con 493 chiusure, Sassari 475 ed Oristano 349. Se il dato viene rapportato al numero di aziende per provincia, il record negativo del 5% spetta ad Oristano, superiore anche a Cagliari 3%. "Sono numerose le aziende agricole che chiudono anche in Sardegna - spiega la presidente di Confagricoltura Sardegna Elisabetta Falchi - indubbiamente una fase drammatica, ma se confrontiamo il documento del Crel 2010 rapportato ai dati del 2000, emerge che la chiusura e' contestuale ad un rilevante aumento del 13% della Sau (Superficie Agricola Utilizzata). La elevata dimensione media delle aziende sarde, pari a 19,2 ettari, e' il segnale che anche nell'isola, come nel resto d'Italia, si sta seguendo un trend di razionalizzazione. (segue)