Bruxelles, 15 mag. - (Adnkronos) - "Per uscire dalla crisi la Grecia ha solo una via di uscita, votare, formare un governo e trovare un nuovo accordo con Fmi e Ue magari con piccoli aggiustamenti". Non vede alternative l'economista ungherese Zsolt Darvas, del prestigioso think-tank Bruegel (il cui primo presidente e' stato Mario Monti). Mentre ad Atene si certifica il fallimento di tutti i tentativi di dar vita a un esecutivo, con l'inevitabile ricorso alle urne, Darvas sottolinea all'Adnkronos come l'uscita dall'euro non sarebbe affatto la soluzione ai guai della Grecia: modificando i termini del risanamento fiscale, spiega, "la crescita economica sarebbe piu' debole e la disoccupazione crescerebbe ulteriormente: con una uscita dall'euro per tutta l'economia greca le conseguenze sarebbero orribili e il paese dovrebbe affrontare una recessione ancora peggiore". Certo, ammette l'economista, quello che ha portato al parlamento 'bloccato' "e' stato un voto di protesta contro le misure austerita': ma i greci, che secondo i sondaggi sono al 75% favorevoli a non uscire dall'Eurozona, devono capire che se vogliono restarvi devono accettare che il risanamento vada avanti, che si attuino quelle riforme strutturali che possono rendere piu' efficiente la pubblica amministrazione e piu' flessibileil mercato del lavoro, cosi' da recuperare competitivita'". Quanto alla possibilita' - ventilata dall'Austria - che in caso di uscita dall'euro, Atene sia costretta anche a lasciare l'Unione Europea, Darvas sottolinea l'esistenza di un nodo giuridico: "I trattati permettono l'uscita dall'Ue ma non dall'Eurozona: quindi se invece Atene volesse lasciare la moneta unica ma restare nell'Unione bisognerebbe modificare il trattato sul funzionamento" della comunita' europea. (segue)